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ARCHEOLOGIA

L’archeologia di Urzulei:

un viaggio nella Sardegna

più antica

Le montagne e gli altopiani che circondano Urzulei, nel cuore del Supramonte, custodiscono un patrimonio archeologico straordinario, testimone di una storia millenaria che affonda le radici nella Preistoria sarda. Camminando tra sentieri e gole si possono scoprire tracce di antiche civiltà che hanno abitato questi luoghi remoti, adattandosi al paesaggio aspro e selvaggio con ingegno e armonia.

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Villaggi nuragici e nuraghi isolati
Nel territorio urzuleino si trovano numerosi resti nuragici, costruzioni in pietra che risalgono all’età del Bronzo (XV–IX secolo a.C.) e che rappresentano uno dei simboli più forti della cultura sarda. Nuraghi isolati, villaggi e resti di capanne testimoniano l’importanza strategica e culturale di queste montagne: luoghi ideali per la difesa, l’osservazione e la vita comunitaria.

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La Madre dell'Ucciso

Di particolare importanza la “Madre dell’Ucciso”; un bronzetto nuragico rinvenuto a Urzulei , raffigurante una donna seduta che sorregge il corpo del figlio morto. Simbolo di dolore materno e forse parte di riti funebri o votivi, rappresenta un archetipo universale più che una persona reale.

Oggi è conservato al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari ed è considerato una delle opere più toccanti dell’arte nuragica.


Il villaggio di Tiscali – mistero nella dolina
Sebbene ricada al confine con altri territori, Tiscali è una delle mete archeologiche più affascinanti raggiungibili anche da Urzulei. Questo villaggio nuragico costruito all’interno di una dolina carsica è unico nel suo genere: invisibile dall’esterno, fu probabilmente rifugio sicuro per comunità nuragiche e successive. Oggi si raggiunge attraverso percorsi escursionistici spettacolari, che uniscono storia e natura in un’unica esperienza.


Domus de Janas – le “case delle fate”
Nella zona si trovano anche Domus de Janas, tombe ipogeiche scavate nella roccia, risalenti al Neolitico. Queste antichissime sepolture, spesso decorate e inserite in contesti naturali suggestivi, raccontano la spiritualità profonda delle prime comunità che abitarono la Sardegna e la loro relazione con la terra.


Pastori, ovili e architettura tradizionale
L’archeologia di Urzulei non si limita all’epoca nuragica: le montagne custodiscono anche tracce della vita pastorale tradizionale, come gli ovili in pietra e ginepro (cuiles), utilizzati per secoli dai pastori. Queste strutture, perfettamente integrate nel paesaggio, sono testimonianza viva di un sapere antico e rappresentano un ponte tra passato e presente.


Un museo a cielo aperto
Grazie alla sua posizione remota e alla conservazione naturale del territorio, l’area di Urzulei può essere considerata un vero museo archeologico a cielo aperto, dove la storia non è chiusa in vetrine ma si vive lungo i sentieri, tra rocce, boschi e silenzi millenari.

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Scopri di più su Urzulei, sul suo territorio, la sua cultura

e le sue tradizioni.

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